lunedì 28 novembre 2016

Sull'Etna, a vedere il cratere centrale


Dopo tanti giorni di brutto tempo, lunedì (il 28 novembre) è ritornato il sole.

Mariella, la mattina, prima di andare in ufficio, mi ha proposto: “E fare un voletto nel primo pomeriggio?”

Proposta ovviamente accettata con entusiasmo.

Purtroppo (o meglio, con il senno di poi, per fortuna), lei non è riuscita a lasciare il lavoro prima delle 14.45 e così siamo arrivati in aeroporto alle 15.20.

La mia idea di andare a vedere le Eolie e rientrare dallo stretto di Messina con un Touch and Go a Reggio Calabria si è infranta contro la brevità delle giornate in questo periodo dell’anno e lincombere del crepuscolo.


La chiusura di alcune taxiway dell’aeroporto di Fontanarossa, con conseguente ingolfamento del traffico a terra e lunga attesa per il decollo, ha ulteriormente ridotto la gamma delle rotte possibili.

E così, allineandomi per il decollo ho comunicato alla Torre che cambiavo le mie intenzioni per un “diretto” al cratere centrale e ritorno.

Diretto è una parola grossa, perché con il nostro aeroplanino per raggiungere gli 11.200 piedi dai quali abbiamo guardato il cratere centrale c’è voluta una mezz’oretta.

Ma ne è valsa la pena ed è stato un grandissimo spettacolo.


C’erano le luci e le ombre di un tramonto spettacolare.

Una varietà di nuvole tutt’intorno.

Una calma di vento che rendeva l’Etna pacifico e non ostile. 

Insomma, un volo poetico ed emozionante.

Alla fine, giù velocemente spiralando fino a Misterbianco.

E da lì, quando è stato il nostro turno, all’atterraggio per pista 08, toccando diciannove minuti dopo il tramonto, con la pista tutta illuminata come un alberino di natale.

In fondo, dopo le foto, un video. 


























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